Il sondaggio Gallup sui consumi di alcolici in USA – aggiornamento 2010

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E’ la seconda volta che affronto il post sul sondaggio Gallup sui consumi di alcolici in USA (fatto su 685 individui, con un margine di errore di queste percentuali piuttosto significativo del +/- 4%). Mentre la prima volta era interessante il quadro generale e capire come si muoveva storicamente il vino rispetto alle altre bevande (a proposito, non si muove in % rispetto alle altre bevande), questa volta mettiamo in evidenza anche qualche curiosita’ e punto di vista dell’indagine. Per esempio, e’ curioso vedere che i praticanti di una religione bevono meno degli altri, che i poveri bevono meno dei ricchi e che i giovani bevono piu’ degli anziani, nonostante Gallup faccia una dichiarazione che in Italia ci farebbe saltare sulla sedia, e cioe’ che un moderato consumo di alcol (non vino, alcol) puo’ prevenire l’insorgenza di malattie cardiache. E quindi conclude nel modo seguente (che a me fa parecchio sorridere): “[…] Still, the data indicate that many older Americans are not taking advantage of the prophylactic benefit of drinking”, cioe’ nonostante gli studi dimostrino che fa bene, gli americani ancora non hanno capito il valore preventivo del consumo di alcol!



Passiamo alle cose piu’ serie. L’America resta legata a un consumo molto equilibrato di alcol. Intanto i bevitori stanno crescendo negli ultimi mesi e hanno raggiunto il 71% della popolazione. E’ il punto piu’ alto dagli anni 70 e succede a una lunga serie di rilevazioni su valori medi del 65%.
Che cosa bevono: le percentuali si muovono un po’ ma le tendenze sono piuttosto stabili. La birra resta la favorita al 41%, il vino sta al 32% e il resto degli alcolici al 21%. Non fa 100? E’ vero, ma non chiedetemi come mai, forse c’e’ il classico “non so”. Come vedete dal grafico il vino ha avuto un picco nel 2005 in cui supero’ la birra nel sondaggio ma da allora e’ ballonzolato su queste percentuali del 32-34%, che sono poi le stesse del 2000-2003. Diciamo che se confrontiamo il 2010 con il 1995 possiamo vedere un certo spostamento a favore del vino, che stava sotto il 30% e a sfavore della birra, che stava dal 46-47%. Detto questo, sembra che il processo si sia interrotto in questo decennio.

Come gia’ avevamo avuto modo di commentare, il vino in USA e’ percentualmente “donna”. Non come bevitori totali, attenti, ma come preferenza tra gli alcolici del sesso femminile. Gli uomini bevono soprattutto birra, le donne soprattutto vino. 54% e 48% rispettivamente. Soltanto il 17% degli uomini che bevono alcol secondo lo studio bevono vino. C’e’ spazio per migliorare (cosi’ come ce n’e’ per incrementare il consumo di birra tra le donne, soltanto al 27%). Il vino e’ una bevanda per vecchi, come vedete, la birra per giovani. Inoltre, e’ la bevanda alcolica delle regioni costiere americane, mentre la sua diffusione e’ minore nelle regioni centrali e del sud, dove gli altri alcolici e la birra sono in vantaggio.


Infine, un occhio alle curiosita’ di cui dicevamo. L’81% delle persone con un reddito elevato bevono mentre soltanto il 46% di quelle povere lo fanno. La soglia dove il consumo crolla sotto la media americana e’ intorno a 30mila dollari di reddito annuo. I praticanti bevono di meno (54% del totale) rispetto a quelli che non praticano una religione (75%). I cattolici pero’ bevono molto, il 78% di loro, contro soltanto il 61% dei protestanti.

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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