Andiamo a ruota dei dati sulle esportazioni italiane di vino con i numeri della Francia. La Francia e’ in pieno recupero con 4 dei primi 6 mesi dell’anno in crescita a doppia cifra. Va pero’ detto che i francesi partivano da una situazione particolarmente disastrata l’anno scorso in cui il mese migliore segno un -19%. I numeri vanno quindi visti in prospettiva biennale: se e’ vero che c’e’ il recupero, e’ anche vero che la comparazione e’ facile e che i livelli record del 2008 sono lontani. L’anno mobile delle esportazioni francesi e’ a 5.8 miliardi di euro, cioe’ il 18% sotto il massimo storico di 7.1 miliardi toccato a aprile 2008 (sui 12 mesi precedenti): in buona sostanza, i numeri sono senz’altro buoni, ma la strada fa fare per recuperare il terreno perduto e’ molto molto lunga. Su questo punto i vini italiani, come abbiamo visto, sono stati molto piu’ resistenti alla crisi, anche se permane in chi vi scrive una forte preoccupazione per il posizionamento di mercato troppo vicino a quello dei vini del nuovo mondo, che sicuramente ci daranno filo da torcere dal punto di vista del costo di produzione.
Ma veniamo ai numeri del semestre. Le esportazioni sono state 2.7 miliardi di euro, con un incremento del 12% rispetto al semestre 2009. L’incremento e’ per i 7% derivante dai volumi, che sono cresciuti da 5.9 a 6.3 miliardi di ettolitri, e per il 5% dal prezzo mix, da 4.1 a 4.3 euro al litro. Se misurate contro i primi 6 mesi del 2008 (in cui si comincio’ a vedere il calo a partire da maggio, le esportazioni sono sotto del 18% a valore e del 6% a volume.

Passiamo ad analizzare le principali categorie. I vini di qualita’ (inclusi gli Champagne) sono in crescita del 13% nei primi 6 mesi a 2.1 miliardi di euro e sono in forte accelerazione in Maggio e Giugno (+19% e 22% rispettivamente). La crescita e’ in questo caso legata ai volumi, che crescono nel semestre da 2.5 a 2.9 milioni di ettolitri (+14.5%), mentre il prezzo mix subisce una leggera erosione (-1.5%).

All’interno della categoria, gli Champagne sono in crescita del 37% a quasi 700 milioni di euro, con un rimbalzo del 43% dei volumi e un calo del 4% del prezzo mix. Il Bordeaux fa +17% (+14% a volume), mentre i vini di Borgogna sono in crescita del 33% (+18% a volume). Le due tendenze si stanno un pochino passando il testimone, con lo Champagne che cresce ogni mese meno di quello precedente e gli altri vini di qualita’ che si comportano meglio.

Dove la crescita e’ meno evidente e’ nei vini da tavola e Vin de Pays, che sono cresciuti comunque del 10% rispetto all’anno scorso, in questo caso con un +2% dei volumi e un +8.5% del prezzo mix. In questa categoria sta capitando esattamente il contrario di quello che succede per i vini di qualita’: minore spinta sui volumi con un recupero del prezzo medio di vendita.