Siamo al secondo post sul lavoro della camera di commercio spagnola a New York. In questo secondo appuntamento vediamo qualche tendenza del mercato, per quanto alcune di queste statistiche erano gia’ note. Le conclusioni della presentazione, che prende dati da diversi istituti di ricerca sono le seguenti: (1) il mercato americano e’ particolarmente promettente perche’ combina una quota ancora relativamente bassa di consumatori di vino (meno del 20% della popolazione) con una dinamica di crescita e una dimensione molto rilevante; (2) il vino e’ la bevanda piu’ in crescita in USA se si guardano ai dati di medio termine (2000-2009); (3) i consumatori frequenti di vino stanno aumentando in modo significativo; (3) i consumatori occasionali di vino sono prevalentemente donne; (4) i “nuovi consumatori”, cioe’ i giovani sono portati a consumare piu’ vini importati rispetto ai vini americani e i bevitori giovani hanno dei consumi molto superiori a quelli dei bevitori occasionali. Questo gap e’ molto meno evidente nelle generazioni di bevitori precedenti: un bel segnale per il trend dei consumi a medio termine.
Veniamo ai numeri. Il mercato americano nel 2008 era di 27.2m di ettolitri consumati, con un rapporto di 79% in consumo domestico e 21% in consumo fuori casa. In realta’, nei consumi a valore le due categorie si equivalgono ed anzi il consumo fuori casa diventa leggermente piu’ rilevante (48% contro 52%). La crescita del consumo di vino in USA e’ stata tra il 2000 e il 2008 del 32%, contro il 5% della birra e il 27-28% delle altre categorie di bevande alcoliche (considerate insieme).

Il consumatore americano sta diventando un bevitore sempre piu’ “abituale” secondo Wine Market Council. I consumatori abituali sono passati dal 10% della popolazione al 16% (cioe’ circa 35 milioni di persone), mentre quelli occasionali sono rimasti all’incirca stabili intorno al 15% (31 milioni). I consumatori abituali sono invariabilmente maschi o femmine, mentre tra i consumatori occasionali sono preponderanti le donne (66% contro 34%). Cio’ significa che in USA ci sono piu’ consumatori di vino donne che uomini.

Un altro angolo interessante e’ quello del tipo di consumo per generazioni. Il mercato americano si sta gradualmente spostanto sui vini rossi, come abbiamo visto gia’ altre volte. Invece e’ interessante notare uno spostamento anche verso i vini esteri rispetto a quelli americani, che e’ testimoniato dalla % crescente di consumo di questi prodotti da parte dei piu’ giovani. Se gli over 65 non consumano piu’ del 19% in vini esteri, i Millenial, cioe’ quelli diventati maggiorenni dopo il 2000 sono a un rapporto vini esteri contro vini americani di 40-60, che e’ un livello molto molto elevato.

I giovani hanno anche un profilo di consumo molto piu’ forte. Questo ultimo grafico e’ un po’ difficile da leggere, ma praticamente misura la differenza tra il consumo di chi beve frequentemente e chi beve di meno. Mentre il profilo dei consumatori di oltre 45 anni e’ praticamente molto omogeneo, nelle generazioni giovani si apre un gap significativo e cominciano a vedersi dei bevitori piu’ affezionati, che bevono fino al 38% in piu’ rispetto a quelli che bevono meno. Significa che comincia a crearsi la vera categoria degli appassionati.