Frescobaldi – risultati e analisi di bilancio 2009

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Quando abbiamo recensito il bilancio 2008 a fine giugno dello scorso anno, avevamo scritto che Frescobaldi sarebbe stata una delle poche aziende vinicole a migliorare i propri risultati, grazie al recupero delle vendite dei vini di Montalcino perse per lo scandalo di Brunellopoli che blocco’ l’attivita’ aziendale. Oggi pero’ stiamo commentando dei numeri addirittura migliori di quello che ci si poteva immaginare, con le vendite tornate sopra il livello del 2007 e gli utili operativi non troppo lontani dai livelli record di quell’anno. Con il debito stabile, tutti i ratio finanziari sono rientrati pienamente nella norma. Frescobaldi e’ prudente relativamente al 2010: si attende un anno difficile soprattutto in Europa, mentre le speranze di crescere sono concentrate nei paesi asiatici. A leggere il bilancio, per ora i risultati dell’azienda sono allineati al budget.



Le vendite sono salite del 6.5%, superando quota 76 milioni, con un incremento del 7% in Italia e del 6% all’estero. A questa performance ha contribuito sia l’ottima annata in termini qualitativi che il +22% fatto registrare da Ornellaia. Le altre due aziende che piu’ hanno contribuito alla crescita sono state Castelgiocondo e Luce della Vite.

L’azione sui costi e il calo delle materie prime sono evidenti nei margini. Il MOL e’ salito a 19 milioni, recuperando il livello del 2007 con un balzo del 73%. I costi sono calati sia in livello assoluto che in percentuale alle vendite. Gli acquisti di materie prime sono scesi da 28 milioni a 20 milioni, le spese per servizi del 15% a 19 milioni. Tra l’altro, all’interno di questa voce Frescobaldi ha aumentato alcune voci di spesa puramente discrezionali, come le spese di pubblicita’, che sono passate da 3.7 a 4 milioni di euro. Gli ammortamenti crescono leggermente a causa degli investimenti, cosi’ gli oneri finanziari. Il bilancio chiude con un utile netto di 4.3 milioni, che e’ molto inferiore agli 8 milioni del 2007 (il 2008 e’ un anno cosi’ speciale che e’ meglio dimenticarselo…), ma va tenuto conto che in quell’anno c’erano una serie di proventi non ricorrenti. Se facciamo una sorta di utile netto rettificato, il 2008 sta poco sotto i 4 milioni di euro, cioe’ al medesimo livello del 2006 e 2007.

Il debito e’ passato da 58 milioni a 56 milioni, come saldo tra una generazione di cassa di 14 milioni e assorbimenti di circa 12 milioni tra capitale circolante e investimenti (8 milioni nel 2009 rispetto agli 11-12 milioni del 2008 e 2007), oltre a un piccolo dividendo (0.5 milioni di euro). Il debito e’ sotto controllo, con un rapporto di 3 volte rispetto al MOL e soprattutto considerando la mole delle immobilizzazioni materiali di 139 milioni. Proprio il capitale circolante e’ un po’ peggiorato, non pero’ a causa del magazzino (che cala di 2 milioni), ma bensi’ per il minor debito verso fornitori, dovuto agli acquisti e agli investimenti in calo.


Il capitale investito sale leggermente a 185 milioni (ricordiamo la rivalutazione occorsa nel 2008 per 43 milioni). Il rimbalzo dell’utile consente quindi di far tornare il ritorno sul capitale al 6%. Se smontassimo la rivalutazione dal capitale investito il ritorno salirebbe all’8%, quindi un livello non lontato dal 9-10% che Frescobaldi registrava nel 2006-07.

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Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

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