Il consumo di bevande alcoliche in Italia – aggiornamento 2009

nessun commento


I dati sui consumi di bevande alcoliche in Italia relativi al 2009 mostrano qualche sorpresa, insieme alle ovvie evidenze (superiorità del vino rispetto alle altre bevande). Bene, la sorpresa è relativa al fatto che il calo storico di consumo di vino ha avuto una battuta d’arresto nel 2009. In altre parole, la tendenza che sempre meno persone bevono bevande alcoliche si è fermata. Badate, non stiamo parlando di quantità, stiamo parlando della penetrazione di consumo sul totale della popolazione. Se nel 2008 il 53.4% degli italiani sopra gli 11 anni avevano bevuto almeno 1 volta vino, nel 2009 questa percentuale è salita al 54%. Lo stesso dicasi per la birra e per gli altri alcolici: dal 45% al 45.9% e dal 38.6% al 39.3% rispettivamente. Il luogo comune dice che nelle fasi di recessione si beve di più per consolarsi: guardando questi dati non sembra proprio soltanto un luogo comune… Infine un flash sull’evoluzione dei consumi per eta’, dove vedrete come il consumo di vino sta gradualmente invecchiando…



Potete poi apprezzare come il consumo di vino resti un consumo piu’ equilibrato degli altri per quanto riguarda il sesso, nel senso che le donne paiono non bere praticamente ne’ birra ne’ superalcolici, quando invece il 14% di loro consuma vino.

Si tratta peraltro di un tipo di consumo “saltuario”: la penetrazione di consumatori abituali continua a diminuire, mentre è cresciuta la penetrazione dei consumatori saltuari. Infatti, i consumatori abituali di bevande alcoliche scendono dal 29% al 27%, mentre quelli di vino dal 25.3% al 24.7%. Di nuovo, un dato che sembra corrispondere alla considerazione di sopra: la recessione ha fatto crescere i consumi saltuari di bevande alcoliche.

Gli altri due grafici ci portano su una segmentazione dei consumatori di vino per regione e per eta’. Per quanto riguarda le regioni, e’ piuttosto curioso notare che due regioni con altissima produzione come la Sicilia e la Puglia siano in fondo alla classifica sulla penetrazione del consumo di vino totale. La regione con pui’ bevitori e’ l’Emilia Romagna, con il 62%; sarebbe interessante cercare di capire se questa occorrenza e’ in qualche modo legata alla tipologia dei vini locali che sono tendenzialmente piuttosto leggeri e poco ricchi di alcol.


Il secondo grafico e’ forse il piu’ interessante e mostra come la stessa statistica sulla penetrazione del consumo per eta’ si sia mossa nel corso degli ultimi 3 anni. Ho appositamente escluso le fasce sotto i 35 anni in quanto mostrano valori molto bassi e presumibilmente poco sensati. Questo grafico mostra che in qualche modo il consumo di vino in Italia sta “invecchiando”, cioe’ la linea rossa e blu del 2008 e 2009 e’ spostata verso destra, cioe’ verso le eta’ piu’ avanzate, mentre i consumatori nella fascia 35-59 anni stanno diminuendo mano mano che gli anni passano. Questo e’ un aspetto che dovrebbe essere preso in considerazione da chi si occupa di promozione del vino, perche’ la leva demografica e’ senz’altro un fattore molto importante per la sostenibilita’ nel lungo periodo dell’industria vinicola.

Print Friendly, PDF & Email
Fondatore e redattore de I numeri del vino. Analista finanziario.

Lascia un commento

XHTML: Puoi usare questi tag: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>