I miei compiti delle vacanze sono stati di completare per quanto fosse possibile il database Federdoc sui dati produttivi dei vini VQPRD, in modo da farne, a un certo punto, un bel post riassuntivo nazionale. Se in molte regioni il problema era la scarsa coerenza tra i dati ISTAT e quelli Federdoc, nel caso della Campania (ma come vedremo non solo), il problema e’ che mancano addirittura i dati produttivi in ettolitri di molte DOC. Quindi, in questo post non faremo mai riferimenti a crescite o cali in quanto questi non possono di fatto essere calcolati per la maggior parte delle DOC. Non faremo nemmeno riferimenti ai totali regionali, sempre incompleti. Ci limiteremo a una analisi strutturale, utilizzando dati medi 2005-07 o 2006-07.
La Campania ha 20 DOC/DOCG e produce soltanto 255mila ettolitri l’anno (media Federdoc 2005-07). Cio’ significa che siamo in presenza di molte piccole denominazioni. Infatti, la denominazione piu’ grande in termini di superfici vitate e’ Solopaca (5200 ettari), mentre in termini di produzione Sannio sembra essere piu’ grande (53mila ettolitri nel 2006). Questi due numeri ci danno pero’ l’idea della piccola dimensione delle denominazioni Campane.

La suddivisione delle superfici denunciate medie 2006-07 ci fa rendere l’idea della frammentazione. Le prime 5 DOC fanno il 63% delle superfici, le altre 15 il 37%. Le DOC Sannio, Greco di Tufo e Solopaca hanno avuto superfici denunciate nell’ordine dei 600-800 ettari ciascuno, mentre il Fiano di Avellino e il Taurasi si sono attestati (per i dati che abbiamo a disposizione) a poco piu’ di 400.

Dal secondo grafico sul rapporto tra superfici denunciate e iscritte ci accorgiamo del basso grado di “sfruttamento” delle superfici DOC. Le DOC ci sono ma non vengono sfruttate adeguatamente. Siamo a un livello del 35% per tutta la regione, principalmente a causa della DOC Solopaca, che a fronte di oltre 5000 ettari iscritti ha avuto dichiarazioni soltanto di 600. Sono invece molto ben sfruttate (segno anche di un buon tenore commerciale) la DOC Greco di Tufo (711 ettari medi denunciati sugli 800 iscritti), ma anche il Falerno del Massico, il Fiano di Avellino, Galluccio e Ischia.
Infine, vale la pena di dare un’occhiata ad altri due indicatori. La resa per ettaro e’ piuttosto bassa, in linea con le regioni meridionali. Spiccano i 23q/ha della DOC Costa di Amalfi, mentre soltanto Solopaca e Guardiolo superano i 100q/ha. In secondo luogo, la struttura agricola. In Campania il rapporto ettari/iscrizioni e’ di 1.1, cioe’ 1.1 ettari medi per iscritto per DOC. Valore molto basso, direi, con l’unica eccezione di Guardiolo a 4 ettari.