[English translation at the end of the document]
Fonte: OIV, Viniflhor
Oggi vi propongo un po’ di numeri sui circa 8m/ha di vigneto piantato nel mondo. Dove sta (principalmente Europa) e quali vitigni sono piantati. Accoppiando i numeri relativi a quali paesi stanno piantando nuova vigna (e a quelli che la tolgono come noi) con il peso dei vitigni internazionali, ne deriva un quadro piuttosto chiaro: andiamo verso una produzione sempre piu’ caratterizzata da Chardonnay, Pinot Noir, Cabernet Sauvignon, Merlot e Sauvignon. Ma cominciamo con il vigneto: siamo intorno a 7.9m/ha, con poco piu’ di un terzo concentrato in Spagna Francia e Italia.
Se analizziamo la tendenza degli ultimi anni, e’ facile notare come la coltivazione della vite si sia piano piano allargata al di fuori dei confini europei. Proprio nel corso degli ultimi anni, la vite coltivata fuori dall’Europa ha superato quella dell’Europa (a 27 paesi): siamo a 48.7% contro 51.3%.

Il calo e’ tutto da ricercare nelle tre grandi nazioni produttrici: Italia, Francia e Spagna. Dal 2003 al 2007 la Spagna ha perso 30mila ettari a 1170k/ha, la Francia ha perso 22k/ha a 867k/ha mentre l’Italia e’ scesa di 9mila ettari a 840k/ha. Cosi’ il peso di questi tre paesi cumulato scende di un 0.3-0.4% all’anno ed e’ arrivato, in base alla stima OIV del 2007, al 36.4%. A titolo di confronto, le 1985-1990 i 3 paesi avevano 3.56m/ha di vite (2.9m/ha stimati nel 2007) e rappresentavano i 40% del vitigno mondiale, che a quel tempo era di 8.85m/ha, circa 950mila ettari di piu’ di oggi: in altre parole, nel corso degli ultimi 20 anni e’ scomparsa una superficie di vigneto pari praticamente all’Italia.

Vi propongo altre due elaborazioni. La prima riguarda il peso dei vitigni cosiddetti internazionali (Sauvignon e Chardonnay nei bianchi, Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot e Pinot Nero nei rossi). Come vedete questi vitigni sono la stragrande maggioranza del vigneto di Australia e Nuova Zelanda, ma anche i due terzi del vigneto americano. Tra i paesi del nuovo mondo, solo l’Argentina ha una superficie non omologata a questi vitigni. Siccome sono questi i paesi che piantano nuova vigna (piu’ Cina e Brasile), e’ prevedibile che il vino del futuro tendera’ sempre di piu’ verso questi vitigni.
Ultima statistica riguarda il peso dei vitigni a bacca rossa, che continua a crescere nel mondo, anche se a un ritmo piu’ basso che in passato. La Cina e’ il paese con la maggiore percentuale di vitigni rossi (90%). Italia e Francia sono sopra il 70%, mentre la Spagna e’ tra i grandi produttori l’unico che sta al 50% di vitigni rossi. Tra i paesi analizzati soltanto Germania, Ungheria e Nuova Zelanda sono sotto il 50% tutti e tre con delle chiare vocazioni produttive spostati verso i vini bianchi (dolci nel caso ungherese).
Today I propose to you a review on the approximately 8m/ha of vineyards planted in the world. Where it is (mainly Europe) and what types are planted. Coupling the countries which are planting new vineyards (and those who cuts them like us) with the weight of international grapes, the conclusion is rather clear: we are heading towards a production characterized by Chardonnay, Pinot Noir, Cabernet Sauvignon, Merlot and Sauvignon. But let’s start with the vineyard: it reached around 7.9m/ha with little more of one third concentrated in France, Spain and Italy.
If we analyse the trend of the recent years, it is easy to see that vineyards slowly expanded beyond the borders of Europe. Just over the past years, the area planted outside Europe has overtaken that of Europe (27 countries): we are at 48.7% versus 51.3%.
The decline of Europe is to be seen in the three major producing nations: Italy, France and Spain. From 2003 to 2007 Spain has lost 30,000 hectares to 1170k/ha, France has lost 22k/ha to 867k/ha while Italy dropped by 9000 hectares to 840k/ha. So the weight of these three countries combined drops of 0.3-0.4% per annum, based on an estimate of OIV, to 36.4%. By way of comparison, in 1985-1990 the 3 countries had 3.56m/ha vine (2.9m/ha estimated in 2007) and represented 40% of the world area, which at that time was 8.85m/ha, about 950mila hectares more than today. In other words, during the past 20 years it disappeared the surface of a vineyard practically equal to the Italian one.
I propose two other statistics. The first concerns the weight of so-called international grapes (Sauvignon and Chardonnay in whites, Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot and Pinot Noir in the red). As you can see these vines are the overwhelming majority of the vineyard of Australia and New Zealand and two thirds of American vineyard. Among the countries of the new world, only Argentina has an area with different vines. Since these are the countries planting new vineyard (in addition to China and Brazil), it is likely that the wine of the future will tend more and more towards these grapes.
The last graph concerns the weight of red grapes, which continues to grow worldwide, although at a pace lower than in the past. China is the country with the largest percentage of red grapes (90%). Italy and France are above 70%, while Spain is among the major producers the only one who is at 50% of red grapes. Among the countries surveyed only Germany, Hungary and New Zealand are under the 50% all three with clear reasons for producing more white wines
Caro Marco
ma considerando che i vitigni internazionali in Francia sono… autoctoni, non si dovrebbe almeno mettere una noticina o colorare la barra francese diversamente?
🙂
Ciao! Tu scherzi pero’ questa cosa del colorare una barra sola del grafico, che con Excel 2003 era molto semplice, con Excel 2007 e’ diventata un incubo. Da un lato mi ritrovo con un motore di generazione dei grafici infinitamente migliore, con variazioni sul colore, effetti grafici e un numero molto significativo di differenti tipi di grafico e settaggi. Dall’altra quando devo cambiare qualcosa ti infili in una serie di menu e scelte difficilissime sulle gradazioni di colore.
Vedrai nei prossimi giorni i dati sulla produzione regionale, con un grafico dove sono riuscito a colorare diversa una barra. E’ sempre il primo grafico, in ogni post. Bene, ci credi che non riesco a tornare indietro, cioe’ a riprendere quella barra e a risettare il colore uguale a quello delle altre?
Quindi, e’ buffo, ma anche volendolo fare mi riesce particolarmente complicato… e dire che con Excel 2003 e’ tutto cosi’ semplice (e i grafici sembrano uscire dalla preistoria…)
🙂
bacca